12 Nov Superbonus 110%: la detrazione tra imposte e trattenute alla fonte
Sto avviando un intervento di riduzione del rischio sismico che
accederà al Superbonus 110%. Alla fine maturerò una detrazione di
105.600 euro (96.000 euro x 110%) che come previsto dovrò
utilizzare in 4 anni (26.400 euro ogni anno). Mediamente pago circa
32.000 euro di tasse ogni anno ma di queste 25.000 euro circa
risultano già pagate perché trattenute alla fonte. In questo caso
cosa succede? potrò portare in detrazione solo la differenza tra
32.000 e 25.000 euro (solo 7.000 euro) e perdere il resto oppure
potrò utilizzare tutta la detrazione?
L’esperto risponde: la detrazione del Superbonus
Le “trattenute alla fonte” o “ritenute alla
fonte” sono le imposte che il datore di lavoro trattiene in qualità
di “sostituto d’imposta“, cioè si sostituisce al
lavoratore per il versamento delle imposte all’erario. Esse sono
definitive e, se non ci sono altri redditi
imponibili, sono pari all’importo delle imposte a carico del
lavoratore, il quale non è quindi obbligato a presentare la
dichiarazione dei redditi. Se, invece, ci sono altri redditi
imponibili, come ad esempio un canone di locazione o un
reddito di lavoro anche occasionale o un reddito di
partecipazione in società di persone (Snc o Sas) o un dividendo di
una società di capitali (Srl o SpA), il lavoratore dovrà compilare
la dichiarazione dei redditi da cui sarà calcolata l’ulteriore
imposta che dovrà versare all’erario.
In alcuni casi, come la percezione di un reddito da lavoro
occasionale, la ritenuta subìta dal lavoratore è una “ritenuta d’acconto” che rappresenta un
anticipo delle imposte da versare all’erario e
viene calcolata su percentuali previste dalla normativa (ad
esempio, il 20% per redditi di lavoro anche occasionale e il 50%
del 23% per chi incassa delle provvigioni per attività di
mediazione, agenzia o rappresentanza di commercio). Anche in questo
caso, chi paga il compenso al lavoratore assume la veste di “sostituto d’imposta”.
La verifica della capienza fiscale ed Esempi
In sede di verifica della propria “capienza
fiscale” per sapere se c’è lo spazio per detrarre i bonus
edilizi, occorre prendere come riferimento l‘imposta
lorda, le eventuali detrazioni (di
qualunque tipo) già presenti e le ritenute
subite.
Pertanto, ad esempio, se un contribuente paga mediamente 32.000
euro di imposte ogni anno, di cui 25.000 euro trattenute dal
sostituto d’imposta, potrà utilizzare detrazioni complessive fino a
32.000 euro, azzerando l’imposta da pagare. Il credito sarà dato
dall’importo delle ritenute subite, cioè 25.000 euro, che potrà
essere richiesto a rimborso o riportato come credito per l’anno
successivo.
IMPOSTA LORDA | € 32.000 |
DETRAZIONI | € 32.000 |
IMPOSTA NETTA | € 0 |
RITENUTE SUBITE | € 25.000 |
CREDITO | € 25.000 |
Attenzione: se il contribuente ha detrazioni maggiori
dell’imposta lorda, non potrà mai avere un importo negativo di
imposta netta. A esempio:
IMPOSTA LORDA | € 32.000 |
DETRAZIONI | € 50.000 |
IMPOSTA NETTA | € 0 |
RITENUTE SUBITE | € 25.000 |
CREDITO | € 25.000 |
Pertanto, in questo caso, che rappresenta la cosiddetta “incapienza fiscale”, i bonus edilizi potranno essere recuperati
fino al limite dell’importo delle ritenute subite. Da tener
presente anche il risparmio per il mancato pagamento delle
imposte.
Per completezza, si propone un altro esempio:
IMPOSTA LORDA | € 32.000 |
DETRAZIONI | € 20.000 |
IMPOSTA NETTA | € 12.000 |
RITENUTE SUBITE | € 25.000 |
CREDITO | € 13.000 |
In questo caso, il credito sarà inferiore alle ritenute subite
perché parte di queste vanno a coprire interamente il debito
d’imposta.
A cura di Dott. Luciano
Ficarelli
Dottore Commercialista
Esperto in bonus edilizi
Abilitato al rilascio del Visto di Conformità
Source: lavoripubblici.it
Tutti i diritti dei contenuti presenti in questo articolo sono della fonte e vengono riportati solo per “diritto di breve citazione” (art. 70 Legge n. 633/1941), indicando sempre la fonte, con relativo link al sito di provenienza. Leggi il Disclaimer.
Nessun Commento